Beppe Bello
2006-06-06 20:56:31 UTC
Nato a Roma il 22 agosto 1939, si è spento a Parigi il 9 giugno 2000,
giornalista professionista e conduttore televisivo
La sua carriera coincide praticamente con la nascita della Rai. Il
giornalista romano muove infatti i primi passi nell'azienda televisiva
nazionale nel 1961, giovanissimo. Poi, nel 1968, segue l'importante
corso per radiotelecronisti che ha formato giornalisti come Bruno Vespa,
Nuccio Fava, Angela Buttiglione e Claudio Angelini. Nel 1969 comincia a
leggere le edizioni del telegiornale e successivamente conduce programmi
d'informazione e trasmissioni molto popolari come la Domenica sportiva
(1974 - 1976). Colpisce subito per il modo garbato ed i toni pacati con
cui si rivolge al pubblico televisivo. Nel 1977 è l'ideatore ed il
conduttore del programma per ragazzi Apriti sabato. Nel 1978 è uno dei
primi cronisti ad arrivare in Via Fani, sul luogo del rapimento di Aldo
Moro, raccontando con linguaggio asciutto e dovizia di particolari le
fasi di quei drammatici momenti.
Giornalista completo, conduce trasmissioni di grande ascolto, a metà
strada tra l'informazione e l'intrattenimento. È il caso di Trent'anni
della nostra storia, trasmesso dai RaiUno dal 1983 al 1985. Oltre a
condurre l'edizione serale del Tg1, di cui è vicedirettore, sino al
1993, cura e conduce i programmi Borsa Valori e Il settimanale, entrambi
del 1992. A dimostrazione della sua straordinaria disinvoltura nel
trattare argomenti leggeri ed altri più seri, è noto per le competenti
telecronache del Palio di Siena, ma anche per i servizi sui più
importanti eventi religiosi. Dal 1994 è corrispondente Rai da Parigi, da
dove riferisce dei più importanti avvenimenti politici e di cronaca.
Pochi giorni prima di morire segue la preparazione, l'allestimento e lo
svolgimento della Traviata a Paris. Il suo ultimo servizio sulla
demolizione di un vecchio mega-edificio parigino degli anni Sessanta,
nel segno del rinnovamento urbanistico, viene trasmesso l'8 giugno 2000,
nell'edizione delle ore 20.00 del Tg1.
giornalista professionista e conduttore televisivo
La sua carriera coincide praticamente con la nascita della Rai. Il
giornalista romano muove infatti i primi passi nell'azienda televisiva
nazionale nel 1961, giovanissimo. Poi, nel 1968, segue l'importante
corso per radiotelecronisti che ha formato giornalisti come Bruno Vespa,
Nuccio Fava, Angela Buttiglione e Claudio Angelini. Nel 1969 comincia a
leggere le edizioni del telegiornale e successivamente conduce programmi
d'informazione e trasmissioni molto popolari come la Domenica sportiva
(1974 - 1976). Colpisce subito per il modo garbato ed i toni pacati con
cui si rivolge al pubblico televisivo. Nel 1977 è l'ideatore ed il
conduttore del programma per ragazzi Apriti sabato. Nel 1978 è uno dei
primi cronisti ad arrivare in Via Fani, sul luogo del rapimento di Aldo
Moro, raccontando con linguaggio asciutto e dovizia di particolari le
fasi di quei drammatici momenti.
Giornalista completo, conduce trasmissioni di grande ascolto, a metà
strada tra l'informazione e l'intrattenimento. È il caso di Trent'anni
della nostra storia, trasmesso dai RaiUno dal 1983 al 1985. Oltre a
condurre l'edizione serale del Tg1, di cui è vicedirettore, sino al
1993, cura e conduce i programmi Borsa Valori e Il settimanale, entrambi
del 1992. A dimostrazione della sua straordinaria disinvoltura nel
trattare argomenti leggeri ed altri più seri, è noto per le competenti
telecronache del Palio di Siena, ma anche per i servizi sui più
importanti eventi religiosi. Dal 1994 è corrispondente Rai da Parigi, da
dove riferisce dei più importanti avvenimenti politici e di cronaca.
Pochi giorni prima di morire segue la preparazione, l'allestimento e lo
svolgimento della Traviata a Paris. Il suo ultimo servizio sulla
demolizione di un vecchio mega-edificio parigino degli anni Sessanta,
nel segno del rinnovamento urbanistico, viene trasmesso l'8 giugno 2000,
nell'edizione delle ore 20.00 del Tg1.
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L'opinionista del Secolo XIX, Maurizio Maggiani
\ | / riceve ordini da chicche e sia.
(@ @)
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